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Abbiamo anticipato che l’allenamento aerobico può ottimizzare il protocollo per l’aumento dell’ipertrofia. In che modo? Semplicemente allenando il cuore, che è il muscolo (involontario) più importante di tutto il corpo. Ecco che l’attività aerobica, principale metodo di allenamento cardiovascolare, può costituire un valido aiuto anche per la ricerca dell’ipertrofia; a sentire alcuni, potrebbe addirittura incrementare considerevolmente performance e risultati.

È comunque doveroso specificare che qualunque punto di vista non supportato da una ricerca scientifica appropriata va “preso con le pinze”. Sia chiaro, l’obbiettivo di questo articolo non è quello di creare aspettative infondate, o di enfatizzare un sistema che, in realtà, è lontano dal rappresentare un “rimedio miracoloso“. Questo però non significa che non possa essere utile; peraltro, l’allenamento cardiovascolare ha anche numerosi effetti benefici sulla salute e può contrastare alcuni risvolti negativi del culturismo o di qualsiasi altro allenamento con i sovraccarichi.

Esempi di effetti indesiderati dell’allenamento del culturista sono: la formazione di varici, la tendenza ad ernie di vario tipo ecc, tutti dovuti alla tendenza a lavorare in manovra di Valsalva. Questa aumenta considerevolmente la pressione intraddominale e sanguigna. Inoltre, se è vero che l’allenamento anaerobico aumenta lo spessore della parete del cuore come risposta di adattamento, non è altrettanto vero che aumentandone al massimo la parete, e riducendo al minimo la camera, si aumenti l’efficienza anaerobica. Il cuore dovrà infatti necessariamente aumentare la propria frequenza al fine di pompare maggior sangue, sottoponendosi a lungo andare ad uno stress non indifferente. L’allenamento aerobico migliora la respirazione – insegna anche a respirare durante l’esercizio – ottimizza la circolazione e crea miglioramenti sulla capacità di pompaggio del cuore; pertanto contrasta in maniera determinante gli effetti negativi di cui abbiamo parlato.

Partiamo da un semplice concetto: come ogni altro muscolo, anche il cuore, sottoposto ad allenamento, si modifica adattandosi allo stimolo.