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Torniamo all’anatomia del retto dell’addome. Se è vero che il retto dell’addome ha un movimento di circa
30° è altrettanto vero che si raggiunge una sua massima tensione muscolare estendendo il tronco, prima di
fletterlo, di circa 15°.

Diventa così facile capire come un crunch effettuato a terra non consenta un allenamento su tutto il range articolare del muscolo.

Altra puntualizzazione necessaria. Nel classico crunch, vengono posizionate le mani dietro al collo per
alleggerire le tensioni muscolari che gravano su di esso nel corso dell’esercizio.

L’esperto di fisiologia Mel Siff, però, afferma che sostenere la testa con le mani dietro la nuca innesti una contrazione di riflesso dei muscoli stabilizzatori della spalla.

Molto meglio, quindi, lasciare le braccia lungo il corpo limitandosi a farle scivolare accanto alle gambe nel corso dell’esercizio.

Se i problemi persistono un ottimo aiuto potrebbe essere dato da un asciugamano che sporge di pochi centimetri oltre le spalle.

Afferrandolo con le mani, si creerà un ottimo attrezzo, simile a quelli in commercio per alleggerire le
tensioni cervicali durante l’esercizio fisico.